Il presidente della Camera di commercio di Firenze presenta la mostra a Palazzo Strozzi sul frate pittore che realizzò una maestosa opera per le corporazioni fiorentine: un tabernacolo esempio del mecenatismo culturale del tessuto economico della città

locandina mostra

A Palazzo Strozzi è in corso una bellissima mostra sul Beato Angelico, un’iniziativa della quale la Camera di commercio, quale sostenitrice della Fondazione Palazzo Strozzi, non può che complimentarsi. Beato Angelico, il frate pittore, torna dopo la storica monografica del 1955 a Firenze per riportare in città la “luce” delle sue opere, con un evento da non perdere in quanto offre la possibilità di ammirare capolavori dispersi in tante collezioni internazionali.

Vorrei ricordare che il Beato Angelico lavorò anche per le corporazioni fiorentine. Nel 1433 l’Arte dei rigattieri, linaioli e sarti gli affidò l’incarico di realizzare il Tabernacolo dei linaioli, che andò ad arricchire la sala delle Udienze dell’arte, nell’edificio che sorgeva nell’odierna piazza della Repubblica. La realizzazione di quest’opera, l’unica commissionata a Beato Angelico da parte di enti non religiosi, era di grande prestigio per la sede dell’Arte. Le commesse delle Arti, come nel caso del Tabernacolo dei linaioli, erano un modo per esibire prestigio e devozione da parte delle associazioni di artigiani e mercanti che avevano un ruolo importante nella vita politica e culturale della città. Ne abbiamo splendidi esempi anche in Orsanmichele.

Dopo la soppressione delle Arti nel tardo 700 da parte del governo lorenese, che poi portò alla nascita della nostra Camera di commercio nel 1770, molti di questi beni vennero trasferiti agli Uffizi, tra cui anche il Tabernacolo che poi fu destinato al Museo di San Marco dove ora lo possiamo ammirare dopo il recente restauro dell’Opificio.

Firenze è dunque un esempio antichissimo di mecenatismo culturale da parte del tessuto economico della città, che poi si è affermato ancor di più nel Rinascimento attraverso le commesse medicee, che hanno fatto di questa città un scrigno di tesori.

Venendo ai tempi odierni vorrei fare un’ultima considerazione: si avvicina il ventesimo anniversario della Fondazione Palazzo Strozzi, fondata su un progetto di governance che nel 2006 era probabilmente il primo in Italia in cui il mondo privato e quello pubblico siglavano un patto per la cultura. La cultura non esprime soltanto un valore identitario di una società, ma ne crea le condizioni per lo sviluppo. La cultura è risposta alla domanda di lavoro delle nuove generazioni, crea i presupposti per attrarre talenti, promuove la coesione di un territorio e il senso di appartenenza. La Camera di commercio, presente alla nascita della Fondazione, allora come ora, continua ad essere convinta sostenitrice dell’enorme potenziale del mecenatismo nell’arte e nella cultura del nostro tempo.

Camera News n.17/2025 (1-15 ottobre)

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