Il presidente Massimo Manetti traccia il bilancio della 17esima edizione dell’evento dedicato al turismo cui hanno partecipato 350 speaker nazionali e internazionali che hanno dato vita ad oltre 90 eventi. Il caso virtuoso dell’attrazione enogastronomica

Il Presidente  della Camera di Commercio di Firenze, Massimo Manetti

Si è chiusa con successo la 17esima edizione di Bto - Be Travel Onlife, la manifestazione dedicata all'innovazione e alle nuove frontiere del turismo che si è svolta alla Stazione Leopolda di Firenze. Il successo è decretato, anzitutto, dalla presenza di 350 speaker nazionali e internazionali che hanno dato vita ad oltre 90 eventi. Il filo conduttore è stato il “cross-travel”, ovvero un invito a superare i confini, costruendo esperienze ibride dove la tecnologia amplifica l'intelligenza, l'empatia e la creatività umana. Al centro dell’evento, insomma, la ricerca di nuove vie per uno sviluppo sostenibile del turismo, una ricerca che arriva al momento giusto. Tra percezione di sovraffollamento turistico nei grandi centri d’arte e dati che, al contrario, ci raccontano di una sensibile rallentamento nel 2025 della crescita dei flussi, con Firenze che non è ancora tornata ai livelli di presenze pre-covid, è infatti un dovere cercare nuove strade avvalendosi dell’evoluzione tecnologica e mettendo al centro la sostenibilità.  

Bto, che è promossa da Regione Toscana e Camera di commercio di Firenze, organizzata da Toscana Promozione Turistica, PromoFirenze e Fondazione Sistema Toscana, ha saputo dare nuove indicazioni che risulteranno fondamentali per orientare le scelte delle imprese. Su tutto, mi piace sottolineare come per un viaggiatore su due la Toscana sia risultata la regione italiana più amata dai turisti internazionali per il turismo del gusto, secondo quanto emerge dal Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2025 dell'Associazione Italiana turismo enogastronomico (Aite).

Per la prima volta il Rapporto si è concentrato sulla domanda internazionale, analizzando Germania, Regno Unito, Stati Uniti, Austria, Svizzera e Francia. Nel 2024, tra i turisti internazionali che hanno viaggiato per motivi legati al gusto, le percentuali variano dal 60% del Regno Unito al 74% della Francia, con un incremento tra 15 e 28 punti dal 2016. L'Italia è associata a "cibo e vino" dal 55% dei tedeschi e degli svizzeri/austriaci e dal 54% degli statunitensi. La Toscana è la regione più gradita come meta enogastronomica da tutti questi Paesi, e quindi ha un forte ruolo a livello internazionale perché è un brand assolutamente riconosciuto dai turisti. Tra le mete enoturistiche spiccano il Chianti, scelto dal 41% degli americani, ma nelle prime posizioni anche Montepulciano, Montalcino e Bolgheri. Altissima l'intenzione di viaggio in Italia nei prossimi tre anni: l'81% degli svizzeri e austriaci, il 70% dei francesi e il 59% degli americani la indica come destinazione "probabile o molto probabile.

Questi dati ci dicono che, accanto alla valorizzazione dello straordinario patrimonio di arte, del mare, della campagna e della montagna, le nostre imprese non dovranno trascurare, ma anzi dovranno moltiplicare l’impegno, per tenere alta, conservare e rafforzare l’offerta enogastronomica, essa stessa patrimonio del territorio, senza cedere a compromessi e deviazioni di “estremismo commerciale”. È su questa linea che si muove l’iniziativa partita dal Mercato Centrale di Firenze di creare l’associazione internazionale dei mercati storici, identità delle città stesse, che punta ad essere riconosciuta patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. E anche di questo abbiamo parlato in Bto.

Camera News n.20/2025 (16 - 30 novembre) 

 

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