Una delegazione della città guidata dal sindaco ha esposto i propri prodotti. Obiettivo comune rafforzare l’interscambio tra Firenze e il Giappone dove le imprese della metrocittà già esportano per 600 milioni
Crescono a doppia cifra percentuale le esportazioni, cala invece l’import. È la fotografia dei movimenti della bilancia commerciale 2024 tra Firenze e il Giappone, uno dei primi dieci mercati di sbocco per le aziende della metrocittà. Il dato è stato diffuso in coincidenza con la visita che una delegazione della città di Kyoto, guidata dal sindaco Koji Matsui, ha svolto il 20 giugno presso la Camera di commercio in occasione delle cerimonie per i 60 anni del gemellaggio tra le municipalità giapponese e di Firenze. Nel Salone della Borsa valori, è stata esposta una selezione di prodotti tradizionali di Kyoto, accompagnati da dimostrazioni dal vivo e degustazioni.
“È una grande emozione, per me, essere nella magnifica città di Firenze dopo 40 anni dalla prima volta – ha affermato il sindaco di Kyoto Koji Matsui – Tra le economie delle due città ci sono legame storici, basati anche sul comune denominatore della produzione artigiana di alta qualità. Dobbiamo approfondire questo legame, renderlo più forte e intenso”. In linea il presidente della Camera di commercio Massimo Manetti: “L’iniziativa vuole rafforzare i legami storici tra le due città e promuovere la conoscenza della cultura giapponese attraverso l’incontro con le imprese artigiane ospiti. In un momento come questo, di guerre e forti tensioni internazionali, questo legame tra due popoli lontani ha un significato che va oltre quello economico e costituisce un messaggio di pace”, ha aggiunto Manetti. “La missione di Kyoto – ha spiegato il segretario generale della Camera Giuseppe Salvini - ci offre un’occasione per sviluppare le esportazioni in un Paese, il Giappone, che può rappresentare, insieme a tutto il mercato asiatico, una possibile alternativa alla contrazione dello sbocco statunitense provocato dalla stretta sui dazi. Per spingere le aziende fiorentine verso questi mercati mettiamo a disposizione la consulenza del nostro servizio ExportHub e bandi che contribuiscono a tutte le voci di spesa di partecipazione delle aziende fiorentine a fiere in Giappone e l’esposizione dei loro prodotti, dai costi per gli stand a quelli per i cataloghi”. Presenti all'evento anche l'assessora di Palazzo Vecchio Laura Sparavigna, il vice presidente della Camera Giacomo Cioni e Aldo Cursano, presidente di PromoFirenze, azienda speciale della Camera che ha curato l'organizzazione.
Nei rapporti commerciali con il Giappone si parte da basi solide. Nel 2024 le esportazioni fiorentine verso il Paese del Dragone hanno di poco superato, in valori correnti cumulati, i 600 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 12,6% nei confronti del 2023, in pratica circa il 77% di quanto le aziende della regione toscana ricavano dalle vendite nel Paese asiatico, ovvero quasi 800 milioni di euro. Come flusso di destinazione il mercato giapponese nel 2024 si colloca, come detto, tra i primi dieci mercati occupando la nona posizione (la Toscana è quindicesima tra le regioni), con una quota sull’export totale del 2,5%.
Gli acquisti di beni e servizi fiorentini dal Giappone evidenziano invece una dinamica opposta con una contrazione di circa il 12% dopo che nel 2022 erano saliti del +20% (si rileva una contrazione anche per la Toscana del -32%). La quota di beni importati dal Giappone sugli acquisti totali dall’estero è molto minore rispetto a quella dell’export e in lieve decelerazione (da 0,5% a 0,3%).
I prodotti fiorentini che più vengono venduti in Giappone sono quelli della pelletteria con una quota del 56% nel 2023 che si ferma al 54% nel 2024, l’abbigliamento con una quota del 19%, calzature (peso del 7%), maglieria (4%) e gioielleria/oreficeria (3%). Seguono le esportazioni di strumenti e forniture mediche e di vini/bevande.
Camera News n.12/2025 (1 - 15 luglio)