Nel secondo trimestre del 2015 l’andamento del comparto manifatturiero fiorentino sembrerebbe avviarsi verso l’agognato sentiero di recupero, con una variazione tendenziale ancora negativa ma in fase di attenuazione rispetto al precedente trimestre (da -2,7% a -0,8%) considerando anche la buona ripresa della variazione nei confronti del precedente trimestre (+3,3%).
 
 
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In questo primo trimestre la dinamica della produzione manifatturiera non segue il tenue filo del recupero che si era avviato a fine 2014, ma si arena con una contrazione del 2,7% in parte spiegata dal mancato apporto di alcuni settori di rilievo per l’attività manifatturiera e in parte da maggiori difficoltà incontrate dalle imprese di minori dimensioni, insieme ad un effetto negativo del ciclo delle scorte.
 
 
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Con questo numero torniamo ad analizzare il dato sulla dinamica manifatturiera locale, dopo una fase di sospensione della rilevazione per motivi tecnici. 
L’andamento tendenziale della produzione industriale nel terzo trimestre del 2014 torna di nuovo negativo (-3,4%) dopo un secondo trimestre che aveva acceso un minimo di speranza con una dinamica, anno su anno, in moderata crescita (+0,4%).
 
 
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Si raffredda la dinamica della produzione del comparto manifatturiero fiorentino in chiusura d’anno, con un (parzialmente) inaspettato calo dell’indice che, su base tendenziale, fa segnare un -1,6%; ciò rappresenta una condizione comunque peggiorativa nei confronti del precedente trimestre (+0,5%) in cui si era avuto un sostegno settoriale pervasivo e in parte distorsivo.

Il secondo trimestre sembrerebbe dischiudere un miglior orizzonte per il comparto manifatturiero provinciale se consideriamo che tende a rientrare la dinamica negativa che si era acutizzata nel primo trimestre dell’anno (da -3,6% a -1,1%) tanto che il dato congiunturale “grezzo” risulta positivo (+4,9%; +1,8% destagionalizzato); il punto di minimo “forse” è ormai alle spalle anche per la nostra economia.

L’attività manifatturiera fiorentina ha iniziato l’anno con una inaspettata caduta della dinamica tendenziale che si contrae del 3,6%. Evidenti segnali di cedimento erano emersi anche nei precedenti trimestri, ma la produzione era rimasta tenacemente su valori soglia ai limiti della stagnazione facendo meglio della dinamica media regionale.