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PMI tessile, moda ed accessori: sfida UE su sostenibilità e competitività


PMI tessile, moda ed accessori: sfida UE su sostenibilità e competitività

La proposta di revisione della direttiva UE per i rifiuti tessili prevede un nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili. Proposto il passaporto digitale per i tessili
 
immagine con prodotti tessili
 
 
L’ecosistema tessile rappresenta un settore chiave per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal. Oltre all’impronta idrica e ai gas-serra rimangono questioni rilevanti quali le sostanze pericolose, le  microplastiche e i rifiuti.
 
La partita sul lato europeo entra in una fase cruciale in questa fine legislatura con la pubblicazione, il 5 luglio, dell’ultimo pacchetto di proposte della Commissione nel quadro del Green Deal. Tra le misure, una proposta di revisione della direttiva per i rifiuti tessili che aggiunge un altro tassello importante per il settore.
 
Ma facciamo un passo indietro: il 1° giugno, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione e concluso un’importante fase dell’iter del piano d’azione europeo “Strategy on sustainable and circular textiles”,  presentato dalla Commissione a marzo 2022, con cui la CE ha inteso supportare l’innovazione e rendere i tessuti più durevoli, riparabili, riutilizzabili, riciclabili e contrastare il fenomeno della cosiddetta fast fashion. Ad inizio giugno, il Parlamento europeo ha fornito alla Commissione e al consiglio gli indirizzi della prossima fase di negoziazione, che inizierà dopo la pausa estiva, con l’apertura dei triloghi.
 
Sempre dopo l’estate, si prevede si apriranno i triloghi per un altro importante dossier, la proposta di un nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili, la cui votazione in plenaria è avvenuta il 12 luglio, cristallizzando la posizione del PE. Come si ricorderà, la Commissione ha proposto di introdurre un passaporto digitale per i prodotti tessili, sulla base di requisiti informativi obbligatori sulla circolarità e su altri aspetti ambientali fondamentali.
 
Le aziende avranno bisogno di investire in nuove tecnologie per implementare il passaporto digitale e adeguarsi ai target previsti dal piano d’azione, o apportare modifiche alle loro pratiche di gestione dei rifiuti. Le posizioni del PE su questi due importanti dossier sono molto sfidanti, alzano l’asticella oltre quanto già ambiziosamente proposto della Commissione europea.
 
Come garantire che le PMI non siano indotte in percorsi di sostenibilità a discapito della loro competitività a livello globale? (diana.marcello@unioncamere-europa.eu)
 
Camera News n. 13/2023 (16 - 31 luglio)