L'economia fiorentina. Rapporto 2024
Data:
Martedì, 25 Giugno, 2024
L'ormai tradizionale rapporto annuale sull'economia fiorentina redatto dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Firenze, espone la condizione dell'economia locale alla luce di un ciclo economico sempre più mutevole e incerto: il biennio 2023-24 può esser considerato come una fase di passaggio, con l’economia europea che va a superare la fase di difficoltà, segnata dalla pandemia e dalla successiva crisi energetica, cercando di ritornare su una traiettoria meno instabile e meno incerta. È anche pienamente avviata l’uscita da una fase di politiche monetarie restrittive, orientate verso la normalizzazione, tanto da far intravedere lo spazio per le prime riduzioni dei tassi, anche se i tempi si allungano.
Possiamo segnalare i seguenti fatti stilizzati: la discesa dei prezzi delle materie prime e dell’inflazione; non tutte le quotazioni delle materie prime calano, tanto che si intravedono le prime riprese di aumenti dei prezzi dei metalli e delle materie più legate al ciclo economico, evidenziando un probabile recupero del ciclo dell’industria in ambito internazionale. Le materie prime rappresentano la variabile che più di tutte è sensibile all’instabilità ciclica degli ultimi anni. Il rialzo delle quotazioni delle materie industriali potrebbe preludere ad una ripresa del commercio internazionale più decisa.
Nel 2023 la crescita locale è stata moderata, portando a un 2024 le cui tendenze dovrebbero essere orientate a un graduale rafforzamento congiunturale in ambito europeo e nazionale, con un assorbimento dello shock energetico, parallelamente alla decelerazione dell’inflazione e a una ripresa dei salari reali, indipendentemente dalla ripresa della contrattazione sul territorio nazionale e anche se il gap salariale con il 2019 rimane aperto. Alla frenata dell’inflazione potrebbe far seguito un rientro dei tassi di interesse, anche se più lento del previsto, dopo l’apertura di inizio giugno dell’anno corrente. Il profilo che si sta delineando per il quadro economico locale tende a differenziarsi in positivo, rispetto a quanto ci si attendeva nei mesi precedenti, sembrerebbe che il comparto costruzioni e i settori ad esso collegati stiano ancora dimostrando un buon tono caratterizzante l’attività. L’effetto negativo di questo settore dovrebbe esser per ora rimandato alla seconda parte dell’anno, in parallelo con la graduale attenuazione degli incentivi, ma in questo caso dovrebbe iniziare ad operare, in termini non proprio compensativi, l’effetto derivante dal calo dei tassi iniziato a giugno. Le esportazioni appaiono in tenuta e, in apertura d’anno per Firenze, si caratterizzano per una straordinaria tenacia, garantita da farmaceutica e meccanica, al netto della contrazione che ancora sta colpendo il sistema moda, e la pelletteria in particolare. Questo lo vediamo anche dal deterioramento della produzione soprattutto nella seconda parte del 2023 e da aspettative che virano ancora in negativo per la produzione nei primi sei mesi del 2024.
Le difficoltà di recupero del settore manifatturiero risentono di un mancato rafforzamento del ciclo dei consumi, considerando che il calo dell’inflazione non è stato digerito dai redditi delle famiglie in tempo reale, ma in misura più graduale, tanto che la domanda finale non ha ancora mostrato un vero e proprio cambio di impostazione nell’evoluzione dinamica, influenzando la percezione nella valutazione dell’orizzonte di breve termine, dal punto di vista fiduciario, da parte delle imprese che producono beni di consumo. Inoltre, ad eccezione del comparto costruzioni, le condizioni creditizie più rigide per le imprese e la lentezza del rientro dei costi di produzione tendono a frenare gli investimenti.
Nel comparto terziario stiamo assistendo ad una buona ricomposizione della domanda di lavoro verso attività tecnologicamente più avanzate, che procede parallelamente al ripopolamento dei posti richiesti dal turismo, non solo in termini stagionali, ma considerando anche professioni più specifiche e specializzate. Il turismo a Firenze si sta espandendo notevolmente e le presenze nel 2024 dovrebbero andare oltre la soglia del 2019.
Il rapporto affronta tutti questi aspetti segnalando come il mix settoriale contribuisca a mantenere attiva e in linea con la dinamica internazionale una realtà economica locale che continua a presentarsi come potenzialmente attiva e in grado di anticipare i cambiamenti, non solo resistere ad essi, se si riesce a trovare il giusto equilibrio fra gli ingredienti della crescita e tenendo conto dei correttivit da attivare per compensare le criticità.
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