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L'economia fiorentina. Rapporto 2023


L'economia fiorentina. Rapporto 2023

Data: 
Lunedì, 26 Giugno, 2023
Il rapporto sintetizza la situazione dell'economia locale in un contesto ciclico caratterizzato da uno scenario che si inserisce all’interno di un periodo particolare, in cui i contorni non sono ben definiti e i timori di un ulteriore shock recessivo in un momento sembravano allontanarsi e in un altro sembravano ritornare. Alla base di un contesto economico meno avverso che potrebbe portare ad una tenuta della congiuntura economica troviamo la caduta delle quotazioni del gas sui mercati europei (con un minor peso delle bollette sui bilanci di famiglie e imprese) e la ripresa dell’economia cinese (dopo aver allontanato i timori di una nuova ondata di Covid) che peserà in positivo sulla domanda internazionale, che al contrario risulterebbe in fase di attenuazione già dalla fine dell’anno precedente. Alla base di un inaspettato outlook positivo della congiuntura vi è la discesa delle quotazioni sul mercato del gas dell’eurozona, contribuendo enormemente al rientro dei prezzi delle commodities industriali e al contestuale miglioramento delle condizioni di competitività.
Il quadro su cui posizionare l’evoluzione del ciclo per l’economia fiorentina ha permesso di derivare stime di consuntivo per il 2022 risultate all’apparenza più articolate e rese maggiormente complicate, considerato che il conflitto russo – ucraino ha contribuito a delineare uno scenario economico dai contorni sempre più indefiniti e sfuggenti, che tuttavia sono stati gradualmente digeriti e incorporati dalle aspettative, tanto che dopo una valutazione dell’impatto inizialmente negativa con una prima stima di crescita pari a circa 2% il dato ha beneficiato di una revisione al rialzo con una variazione stimata del 3,9% lievemente migliore del corrispondente dato nazionale. La dinamica economica locale subirà una moderazione nel corso del 2023 mantenendo un’intonazione sostanzialmente positiva (+1,3%): si tratta di un dato importante visto che le prime stime prefiguravano un netto ristagno dell’attività economica. Nel 2023 l’andamento dei consumi evidenzierà una discreta moderazione senza subire un vero e proprio crollo (+1,2%): al peso dei rincari si sono sommati gli effetti dello shock derivante dal peggioramento della situazione finanziaria, a seguito dell’aumento dei tassi di interesse, che potrebbe intaccare le possibilità di richiedere l’accesso al credito al consumo. L’accumulazione di capitale subirebbe una rimodulazione verso il basso nel corso del 2023 con un rallentamento (da +4,5% a +2,1%), scontando non solo una crescita più contenuta, anche se migliore delle previsioni, ma anche le ripercussioni di una politica monetaria caratterizzata da un orientamento più restrittivo e maggiori tensioni sul fronte finanziario con una maggior rigidità per l’accesso al credito.  L’export netto a valori costanti nel 2022 è risultato piuttosto contenuto e potrebbe diventare stagnante nel biennio 2023 / 24 visto il maggio incremento delle importazioni, insieme al rallentamento della domanda internazionale nel 2023 insieme anche all’effetto di un leggero apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro nei primi mesi dell’anno.
Per l’economia locale si sta delineando un percorso di transizione, non esente da rischi, in cui gli shock straordinari andranno ad attenuarsi portando verso uno scenario più stabile e con politiche neutrali. Vero è che ci potrebbero essere tensioni sul fronte finanziario: i rischi potrebbero inasprirsi se la restrizione creditizia fosse tale da rallentare tutta l’economia UE; l’Italia in tal caso risulterebbe più vulnerabile non tanto per quanto riguarda le eventuali difficoltà delle banche domestiche, ma per l’aumento del premio al rischio sui mercati finanziari. Oltre al conflitto in Ucraina gli elementi del quadro potenzialmente avversi riguardano in primo luogo i tempi di attuazione del PNRR, le tensioni finanziarie globali, la persistenza dell’inflazione, i fattori climatici e ambientali. Tutti questi fattori vanno ad incidere sull’involucro interno, considerando che è cambiata la piega dell’orientamento degli indicatori economici nella prima parte del 2023, assumendo una connotazione più favorevole anche ad un miglioramento delle stime nel breve termine, anche se per il medio periodo i fattori di rischio tendono a spingere più verso il basso, senza  che si arrivi ad uno scenario recessivo.
Allegati: 
AllegatoDimensione
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Tipologia Rapporto: 
Contatti: 

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