La Commissione europea ha approvato ad inizio dicembre il piano strategico della politica agricola comune (PAC) presentato dall’Italia per il quadriennio 2023-2027. 35,1 miliardi di euro la disponibilità totale dei fondi, suddivisa fra i 26,5 miliardi provenienti dal budget comunitario e gli 8,5 dal bilancio nazionale.
Con le sue 1,1 milioni di aziende impegnate nel comparto, il Belpaese si posiziona come uno dei maggiori produttori agricoli e trasformatori alimentari dell'UE, dotato di un settore agricolo altamente diversificato, la cui produzione rappresenta il 2% del PIL. Non sorprende quindi, in questo quadro, l’obiettivo strategico di migliorare la competitività e la sostenibilità dell’agricoltura: il piano garantirà un’equità sostanziale, introducendo un importo massimo per ettaro per il sostegno al reddito di base degli operatori. Previsto, inoltre, per le PMI, un pagamento ridistributivo, mentre circa 800mila agricoltori riceveranno finanziamenti specifici (su una dotazione totale di quasi 3 miliardi di euro) per usufruire di strumenti di gestione del rischio.
A livello ambientale, il piano italiano mira ad aumentare la superficie destinata all'agricoltura biologica del 25%. L'Italia sarà peraltro tra i primi Paesi UE ad attuare la nuova condizionalità sociale della PAC per garantire la sicurezza sul lavoro e combattere lo sfruttamento della manodopera. Infine, grande attenzione sarà dedicata alle iniziative digitali (2,2 miliardi di euro), mentre poco più di un miliardo sarà destinato alla start up d’impresa dei giovani, degli inoccupati e della componente femminile.
(Stefano Dessi, Unioncamere Bruxelles)
