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Internet of things: un investimento per ridurre sprechi ed errori


Internet of things: un investimento per ridurre sprechi ed errori

Il team del Punto Impresa Digitale introduce internet delle cose e spiega il suo potenziale per una PMI, in particolare nell’agricoltura.
 
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Internet of things significa letteralmente “Internet delle cose” e indica oggetti fisici identificabili in modo univoco e la loro rappresentazione virtuale in una struttura Internet-like, ossia una rete di connessione che può essere Internet ma anche una rete interna all’azienda. Nella vita di tutti i giorni, forse non ce ne rendiamo conto, ma può capitare spesso di entrare in contatto con quelli che vengono definiti smart object (oggetti intelligenti), capaci appunto di connettersi e scambiare dati tra di loro o un centro di controllo. Gli oggetti sono connessi grazie a sensori che misurano vari parametri, come la posizione, la presenza o il movimento, la velocità, la pressione, il suono, l’umidità, la luce, la temperatura, la concentrazione di sostanze chimiche ecc. Sapevate che molti di questi sensori sono gli stessi che si trovano nei nostri smartphone?
 
Alcuni esempi di Internet of things che ritroviamo nella nostra quotidianità: il sensore di presenza che accende e spegne in automatico le luci di una stanza quando vi entra o esce qualcuno, l’uso dello smartphone per controllare a distanza il riscaldamento o l’allarme di casa. Altre tipologie di sensori possono, invece, essere inseriti in dispositivi medici, rilevando anomalie nel funzionamento dello stesso o nei parametri dell’assistito. Infatti, qualsiasi cosa può essere connessa: oggetti, piante, animali e persone.
 
Per quanto riguarda le piccole e medie imprese le applicazioni possono essere innumerevoli, sia per il funzionamento interno dell’azienda che per quello del prodotto. In particolare gli oggetti smart possono avere tre capacità: controllo, ottimizzazione e autonomia. Il livello più alto, quello di autonomia, prevede che il prodotto funzioni appunto in maniera autonoma e sia in grado ad esempio di effettuare la diagnosi di un problema e darne l’avviso, o personalizzare l’esperienza dell’utente.
 
Concentrandoci sul livello base, in riferimento al settore dell’agricoltura, il controllo effettuato con sensoristica si rivela una funzione rivoluzionaria, data la natura imprevedibile di questo campo. Si parla quindi di agricoltura di precisione, in cui un sistema di sensori presente nel terreno monitora molti parametri utili ad un agricoltore per curare al meglio le piante, riscontrando carenze di acqua e sostanze nutritive, oltre che il livello di acidità e di qualità del suolo. Tutto questo permette di controllare che le piante siano in salute ma anche di evitare sprechi, perché rende possibile pianificare l'irrigazione per renderla più efficiente, oltre a permettere di fare previsioni sul raccolto. Altri dati che possono essere analizzati riguardano la crescita delle piante ed il controllo del comportamento dei parassiti per ridurre il rischio di danni su larga scala.
 
L’IoT è anche utile per il monitoraggio del bestiame (zootecnia di precisione): i sensori possono infatti comunicare la posizione del bestiame al pascolo, o rilevare la presenza di malattie respiratorie dando l’avviso in tempo per di isolare l’animale prima che infetti gli altri. Altri studi in corso invece monitorano il comportamento dell’animale in procinto di partorire, prevedendo il momento dell’evento.
 
Concludiamo pertanto che questa tecnologia può risultare un investimento con un ritorno importante, derivante dalla drastica riduzione di errori, sprechi ed imprevisti di vario genere, oltre alla possibilità che offre di analizzare dati in grandi quantità (e quindi estremamente attendibili) per migliorare il prodotto e servizio e fare previsioni di varia tipologia.
 

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