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Costi di mediazione: via al credito d’imposta e al patrocinio statale


Costi di mediazione: via al credito d’imposta e al patrocinio statale

Per incentivare gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, previsto un sostegno statale che va dal credito d’imposta al patrocinio statale
 
Stretta di mano
 
 
Il 22 agosto scorso sono entrati in vigore due decreti ministeriali, voluti dalla riforma Cartabia, che hanno l’obiettivo di spingere il ricorso alla mediazione, gestita da organismi accreditati al Ministero della Giustizia, per la risoluzione delle liti in alternativa al giudizio del Tribunale ordinario.
 
In pratica chi farà ricorso alla mediazione ora può godere di un credito d’imposta fino a 600 euro (o 300 se l’accordo non si raggiunge) a copertura dei costi dell'organismo di mediazione. Qualora la mediazione sia attuata nelle materie obbligatorie (diritti reali, locazione, comodato, condominio, divisione e successioni ereditarie, affitto di azienda, diffamazione a mezzo stampa, contratti di somministrazione, assicurativi, bancari e finanziari, patti di famiglia, risarcimento danni da responsabilità medica e sanitaria, associazione in partecipazione, consorzio, franchising, opera, rete, società di persone e subfornitura) nell’importo rientrano anche le spese legali fino ad un massimo di 600 euro, somma che si aggiunge al credito di imposta per le indennità di mediazione versate all’organismo. Il massimale annuo del credito è di € 2.400,00 per le persone fisiche, mentre per le persone giuridiche il limite annuo è stabilito in € 24.000,00. In caso di mediazione disposta dal Giudice l’importo convertibile in credito d’imposta può arrivare a 518 euro, a copertura del contributo unificato versato per il giudizio estinto con l’accordo.
 
Sempre nelle materie obbligatorie e in caso di mediazione demandata dal Giudice, le nuove disposizioni prevedono anche la possibilità di patrocinio a spese dello Stato.
 
Le istanze per i crediti d'imposta (utilizzabili in compensazione tramite modello F24) dovranno essere inserite entro il 31 marzo di ogni anno per le procedure concluse l’anno precedente su una piattaforma in via di predisposizione dal Ministero della Giustizia, che consentirà di inserire le istanze entro il 31 marzo 2024.
 
La riforma ha inoltre innalzato fino ad € 100.000,00 l’esenzione dell’imposta di registro per gli accordi di mediazione, che sarà dovuta unicamente per la parte eccedente tale importo. Sicuramente il ricorso alle procedure di risoluzione alternativa è ora più conveniente.
 
Per informazioni sull'accesso alla mediazione è possibile contattare il Servizio di conciliazione chiamando lo 055-2392134 o scrivendo a conciliazione@fi.camcom.it.
 
Camera News n. 15/2023 (1 - 15 settembre)