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Turismo: nel 2020 persi in Italia 53 miliardi


Turismo: nel 2020 persi in Italia 53 miliardi

Servono nuovi modelli di governance a livello territoriale, analisi predittive basate su big data e la capacità di intercettare i nuovi flussi.
 
grafici e statistiche
 
 
Il turismo è il comparto più colpito dalla crisi pandemica che ha investito il mondo. La fotografia di ISNART-Unioncamere è eloquente: il 2020 chiude con 53 miliardi di euro in meno rispetto al 2019 e per i primi tre mesi del 2021 si stima una perdita di ricavi di 7,9 miliardi. Per quanto riguarda la Città Metropolitana di Firenze, la flessione del settore quest'anno sarà superiore al 70% rispetto al 2019.
"In un contesto così complesso - sottolinea Roberto Di Vincenzo, presidente di ISNART, l'Istituto di ricerche turistiche di Unioncamere - è fondamentale ripensare il modello organizzativo del settore, per sviluppare forme di turismo orientate alla produzione di valore, migliorando la qualità dell'offerta e aumentando i servizi forniti dai singoli operatori e dai territori: una scelta che presuppone anche nuovi modelli di analisi".
 
È nato con questo intento il nuovo Osservatorio sull'economia del turismo delle Camere di commercio realizzato con il contributo tecnico scientifico di ISNART.
 
"Le Camere di commercio sono rimaste accanto alle imprese turistiche - dice Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere -. Abbiamo investito per mettere in atto azioni tempestive, tagliate a misura di impresa: dal sostegno alla liquidità ai contributi per garantire la sicurezza dell'ospitalità sino agli interventi per la digitalizzazione". Per Sangalli "il sistema camerale può contribuire alla ripartenza in collaborazione con le Regioni e il Governo. Il rilancio non può che passare dalle grandi priorità: innovazione e digitale, green e giovani".