Benvenuto nel sito della camera di Firenze
 
ti trovi in:

Tu sei qui

» Registratori di cassa, come funziona il bonus

Registratori di cassa, come funziona il bonus


Registratori di cassa, come funziona il bonus

L'Agenzia delle Entrate ha stabilito le regole per potere usufruire del credito d'imposta per l'acquisto o l'adattamento degli strumenti.
 
logo dell'ordine dei commercialisti e degli esperti contabili
 
 
Con il provvedimento n. 49842 del 28 febbraio 2019, l'Agenzia delle Entrate stabilisce le modalità per potere usufruire del credito d'imposta per l'acquisto o l'adattamento degli strumenti utilizzati per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei corrispettivi giornalieri.
 
Tale provvedimento è stato adottato allo scopo di agevolare l’acquisto o l’adattamento dei cosiddetti “misuratori fiscali” in previsione dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 127 del 2015.  Detto decreto prevede che, a decorrere dal 1° gennaio 2020, ( dal 1° luglio 2019 per i soggetti con un volume d’affari superiore a 400.000 €) gli esercenti attività di commercio al minuto e assimilate debbano obbligatoriamente  memorizzare in modalità elettronica e trasmettere telematicamente all'Agenzia delle entrate i dati dei corrispettivi giornalieri.
 
Il credito d’imposta, spettante in relazione alle spese sostenute negli anni 2019 e 2020, è utilizzabile in compensazione con presentazione del modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate.
 
Il credito ammonta al 50% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento, per ogni strumento; è utilizzato a decorrere dalla prima liquidazione periodica IVA successiva al mese in cui è registrata la fattura relativa all'acquisto o all'adattamento degli strumenti; il relativo corrispettivo deve essere pagato con modalità tracciabile quali ad esempio assegni, bancari e postali, vaglia cambiari e postali, bonifico bancario o postale, bollettino postale, carte di debito, di credito, prepagate, ovvero altri strumenti di pagamento elettronico disponibili, che consentano anche l’addebito in conto corrente.
 
Il credito è indicato nella dichiarazione dei redditi dell’anno d’imposta in cui è stata sostenuta la spesa e nella dichiarazione degli anni d’imposta successivi, fino a quando se ne conclude l’utilizzo.
 
Articolo curato dall'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Firenze