Mukki, ok alla fusione per sostenere la filiera
Via libera della Camera di Commercio di Firenze al progetto condiviso dai soci pubblici che consolida l'azienda, tutela il sito produttivo e gli attuali livelli occupazionali. Bassilichi: Rafforziamo il settore creando un grande polo del latte italiano
Firenze, 4 maggio 2016 - Questa mattina la giunta della Camera di Commercio di Firenze ha deliberato all'unanimita l'approvazione del progetto di fusione per incorporazione della Mukki - Centrale del Latte di Firenze, Pistoia e Livorno spa nella Centrale del Latte di Torino & C. spa. La societa da quel momento si chiamera Centrale del Latte d'Italia e sara quotata nel segmento Star del mercato telematico. La fusione e oggetto dell'assemblea straordinaria della Mukki convocata per lunedi 9 maggio.
La giunta ha anche approvato il patto parasociale volto a disciplinare alcuni aspetti del governo societario relativo a Centrale del Latte d'Italia e al regime di circolazione delle azioni. Per effetto della fusione Camera di Commercio di Firenze deterra una quota di partecipazione pari a 2,30% del capitale di Centrale del Latte d'Italia.
A fusione avvenuta, l'intera azienda che attualmente fa capo alla Mukki sara conferita in una societa direttamente e interamente controllata da Centrale del Latte d'Italia che si chiamera Centrale del Latte della Toscana. L'operazione risponde agli indirizzi dei soci pubblici a garanzia della crescita e del consolidamento dell'azienda, a tutela del sito produttivo, degli attuali livelli occupazionali e della filiera agroalimentare toscana.
Siamo soddisfatti di aver varato un'operazione condivisa da istituzioni e associazioni che rafforza un settore importante per il nostro territorio creando un nuovo grande polo del latte italiano - ha dichiarato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio di Firenze -. In questo modo abbiamo risposto alle nuove logiche del mercato superando il nanismo d'impresa, tutelando e salvaguardando l'intera filiera del territorio, gettando le basi per consentire meglio lo sviluppo dei marchi locali e ampliare la zona di distribuzione dei prodotti, integrando le produzioni.