A novembre 10mila nuove assunzioni nell'area metropolitana. Bassilichi: "Manca un sistema scolastico che formi le figure professionali richieste dalle imprese". Salvini: "Difficolta di reperimento ormai oltre il 45%"

Nel mese di novembre 2021, gli ingressi programmati dalle imprese della citta metropolitana fiorentina sono stati circa 10mila, in leggera e fisiologica flessione sul mese precedente (11mila), ma in netto miglioramento sia rispetto a novembre 2020 (5.600), sia nei confronti di novembre 2019 con un +23,7% (7.630), e con un rapido aumento della difficolta di reperimento (da 41% a 45,2%). A dirlo e l'ultimo report dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Firenze su dati Unioncamere-Excelsior.
Se confrontiamo la proiezione cumulata di breve termine per il periodo novembre-gennaio con quella precedente di ottobre-dicembre possiamo osservare come il livello tenda in realta a salire intorno ad un valore pari a 31.090 unita, dopo il fisiologico rallentamento dei precedenti tre mesi (pari a 27.390): si tratta di un dato nettamente migliore rispetto a quello dell'ultimo biennio (con 23.620 unita). Nonostante il rallentamento congiunturale mensile, anche se legato all'eccezionale aumento dei mesi precedenti, si confermano comunque aspettative favorevoli delle imprese circa il ripristino dei livelli occupazionali, nel corso del periodo autunnale e invernale, con un proseguimento delle assunzioni che potrebbero intensificarsi agli inizi del 2022, naturalmente pandemia permettendo.
"La crescita delle imprese deve essere sostenuta da un sistema formativo in grado di preparare le figure professionali che il mercato del lavoro richiede, sia a livello nazionale che locale", dice Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze. Per il segretario generale, Giuseppe Salvini, "il trend positivo del mercato del lavoro dovrebbe rafforzarsi nei primi mesi del 2022 e la Camera e impegnata con il progetto di orientamento nelle scuole per indicare i nuovi profili professionali e le competenze richieste dalle imprese, e superare la difficolta di reperimento sul mercato che oggi e del 45%".