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Green economy, una sfida per il futuro


Green economy, una sfida per il futuro

I dati del rapporto GreenItaly 2017 di Fondazione Symbola e Unioncamere registrano più di 7mila imprese «verdi» nell’area metropolitana di Firenze.
 
immagine di mani che mostrano delle monete da cui spunta una piantina
 
 
Sono 7.510 le imprese dell’area metropolitana di Firenze che tra il 2011 e il 2016 hanno investito o prevedono di investire nel 2017 in prodotti e tecnologie green. Complessivamente, alla fine dell’anno saranno invece 5.850 le assunzioni non stagionali di green jobs che saranno effettuate a Firenze. Lo rivelano i numeri di GreenItaly 2017, l’ottavo rapporto di Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il  Conai, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e con il contributo di Ecopneus.
Per questo, la sezione toscana dell’Albo Gestori Ambientali che ha sede nella Camera di Commercio di Firenze, con il supporto tecnico dell’Istituto di management della Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, organizza per le imprese toscane un percorso di formazione e sperimentazione in materia di economia circolare della durata complessiva di 12 mesi articolato in tre fasi: attività di formazione sul tema circular economy; tavolo di lavoro per sperimentare miglioramenti in ambito circular economy; percorso di supporto individuale per aziende pilota.
A livello nazionale sono 355mila le aziende italiane dell’industria e dei servizi che dal 2011 hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale. Alla green economy si devono già 2milioni 972mila green jobs, ossia occupati che applicano competenze ‘verdi’. Una cifra che corrisponde al 13,1% dell’occupazione complessiva nazionale, destinata a salire ancora entro dicembre. Dall’economia verde, infatti, arriveranno quest’anno 320 mila green jobs e considerando anche le assunzioni per le quali sono richieste competenze green si aggiungono altri 863 mila occupati. Insieme all’occupazione la green economy crea anche ricchezza: i quasi 3 milioni di green jobs italiani contribuiscono infatti alla formazione di 195,8 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 13,1% del totale complessivo.
Le aziende della green Italy sono più propense più propense a investire in ricerca: nel 2017 la diffusione della divisione ricerca e sviluppo tra le medie imprese manifatturiere che hanno investito in prodotti e tecnologie green nel triennio 2014-2016 è a quota 27%, contro il 18% delle non investitrici.
Ricerca e sviluppo sostengono i risultati in termini di fatturato ed export. Nel 2016 le medie imprese manifatturiere che investono green hanno avuto un dinamismo sui mercati esteri nettamente superiore rispetto al resto delle imprese: hanno incrementato l’export nel 49% dei casi, a fronte del 33% di quelle che non investono nel verde. Spinto da export e innovazione, il fatturato è aumentato, fra 2015 e 2016, nel 58% delle imprese che investono green, contro il 53% delle altre.  E per quest’anno si aspettano di avere un incremento del fatturato il 57% delle imprese green contro il 53% delle altre.
 
L’Italia fa molto bene anche nella riduzione dei rifiuti. Con 41,7 tonnellate per ogni milione di euro prodotto (3 in meno del 2008) siamo i più efficienti in Europa, di nuovo molto meglio della Germania (65,5 tonnellate). E nelle emissioni in atmosfera: secondi tra le cinque grandi economie comunitarie (101 tonnellate CO2, ultimi dati disponibili 2014), dietro solo alla Francia (86,5 t, in questo caso favorita dal nucleare) e, ancora una volta, davanti alla Germania (143,2 tonnellate).
Nel settore degli imballaggi, sono oltre 50 milioni le tonnellate di rifiuti avviate a riciclo negli ultimi 20 anni da CONAI e dai Consorzi di Filiera contribuendo alla crescita di un settore che conta oggi 6.000 imprese e 155.000 addetti e che ha continuato il suo trend positivo anche in periodo di recessione. Stando agli ultimi dati Eurostat, l’Italia è, inoltre, il Paese europeo che dal 1998 al 2014 ha visto il maggior incremento di imballaggi avviati a riciclo (+4,4 milioni di tonnellate). Nel solo 2016 è stato avviato a riciclo il 67,1% degli imballaggi – in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro - immessi al consumo in tutta Italia, per un totale di 8,2 milioni di tonnellate.

La Lombardia è la regione con il più alto numero di imprese eco-investitrici, ne conta 63.170, seguono il Veneto con 35.370 unità, il Lazio con 30.020 imprese green, l’Emilia-Romagna a quota 29.480 e la Toscana con 29.340.