In dieci anni 153mila attivita in meno a livello nazionale. Toscana a -31,1%. Le nuove generazioni puntano su digitale, servizi alle imprese e agricoltura. In calo l'appeal di commercio, industria e costruzioni

Ogni giorno per dieci anni consecutivi l'Italia ha "perso" 42 imprese guidate da under 35. E questo il bilancio dell'ultimo decennio che ha visto sparire - tra chiusure e superamento della soglia di eta degli amministratori - oltre 153mila attivita guidate da under 35, portando il numero complessivo delle imprese giovanili dalle quasi 640mila del 2014 alle 486mila di dicembre 2024.
E quanto emerge dall'analisi Unioncamere-InfoCamere sulla nati-mortalita delle imprese giovanili che fotografa la profonda trasformazione del tessuto imprenditoriale italiano, spinta anche dall'inverno demografico in cui e entrata la nostra societa. Se il calo ha interessato quasi tutti i settori economici, emergono pero significative differenze con una forte accelerazione nel segno dell'innovazione e della sostenibilita.
La forte riduzione del perimetro ha innescato una sensibile ricomposizione settoriale dell'imprenditoria giovanile. I servizi alle imprese, in particolare, registrano una crescita del 3,5% con quasi 2mila imprese giovanili in piu nel decennio, mentre l'agricoltura mantiene sostanzialmente stabile la presenza degli under 35 (+0,06%), confermandosi un'opportunita imprenditoriale concreta per molti giovani.
A queste trasformazioni fa eco il forte ridimensionamento delle attivita piu tradizionali. Costruzioni e commercio sono i comparti che hanno pagato il prezzo piu alto: il primo ha perso quasi 40mila imprese under 35 (-38,7%), mentre il commercio ha visto sparire oltre 66mila attivita (-36,2%). Pesante anche il calo registrato dalle attivita manifatturiere, dove in dieci anni sono venute meno oltre 14mila imprese (-35,9%). Il calo ha colpito in modo particolare il mondo artigiano che, nel decennio, ha perso oltre 47mila imprese giovanili (-28,1%), mentre l'imprenditoria femminile under 35 ha visto una contrazione di oltre 43mila unita (-24,5%) e le imprese guidate da giovani stranieri sono diminuite di quasi 35mila unita (-27,4%).
In termini di composizione percentuale, se nel 2014 commercio e costruzioni rappresentavano insieme quasi il 45% di tutte le imprese under 35, oggi il loro peso e sceso al 37%. Cresce invece l'incidenza dei servizi alle imprese (dall'8,7% all'11,8%) e dell'ICT (dal 6,4% all'8%). Un chiaro segnale di come le nuove generazioni si stiano orientando verso settori a maggior contenuto tecnologico e di servizi avanzati.
Dal punto di vista territoriale, l'arretramento dell'imprenditoria giovanile mostra significative differenze tra le diverse aree del Paese. La Lombardia, che resta la regione con il maggior numero assoluto di imprese under 35 (oltre 74mila), ha registrato nel decennio una contrazione del 15,1%. La Campania, seconda regione per presenza di imprese giovanili (oltre 61mila), ha subito perdite del 23,8%.
Piu marcato il calo nelle regioni del Centro, con le Marche che hanno perso il 36,7% delle imprese giovani, l'Umbria (-32%) e la Toscana (-31,1%). Nel Mezzogiorno, dove tradizionalmente e piu elevata l'incidenza di imprese giovanili sul totale delle imprese, le flessioni piu consistenti si sono registrate in Molise (-35,6%), Abruzzo (-35,2%) e Calabria (-34,4%). Piu contenute invece le perdite in Sicilia (-32,9%) e Puglia (-28,6%), che mantengono una significativa presenza di imprenditoria giovanile con rispettivamente quasi 43mila e 34mila imprese under 35.
Camera News n. 4/2025 (1-15 marzo)