Per promuovere l'utilizzo della mediazione nella materia e stata firmata la convenzione fra Ordine dei Giornalisti e Camera di Commercio di Firenze. 
 
vari quotidiani poggiati sulla tastiera di un Pc
 
 
Sensibilizzare gli editori e i giornalisti a ricorrere alla mediazione per risolvere le controversie in materia di diffamazione a mezzo stampa: e questo il cuore della convenzione che il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Toscana Carlo Bartoli e il presidente della Camera di Commercio di Firenze Leonardo Bassilichi hanno firmato nell'ambito di un incontro che ha come tema proprio il confine sottile, e di strettissima attualita, fra la tutela dei protagonisti dei servizi giornalistici e la liberta di stampa.
 
L'intesa fra Ordine e Camera di Commercio, che segue quella del luglio scorso sulla formazione, prevede una serie di azioni per sensibilizzare i responsabili delle imprese editoriali e i direttori di testata sulle opportunita dello strumento della mediazione come alternativa alla causa civile in Tribunale. Sono previste anche sessioni di approfondimento sulla materia per i mediatori e tariffe agevolate per le parti, gia fissate all'inizio del procedimento.
 
Proteggere l'esercizio della professione di giornalista da pressioni esterne e allo stesso tempo dare uno strumento efficace di tutela ai cittadini e prima di tutto un atto di civilta e di liberta. Per questo, sono fiducioso che la convenzione con l'Ordine possa iniziare a sgretolare la mentalita del muro contro muro proprio delle cause di diffamazione a mezzo stampa che, giacendo nei tribunali, sono una minaccia per il diritto di cronaca, la liberta d'impresa e allo stesso tempo non costituiscono una garanzia per chi vi ha ricorso, ha detto il presidente della Camera di Commercio di Firenze, Leonardo Bassilichi.
 
Il problema delle querele temerarie ai giornalisti ha ormai assunto proporzioni preoccupanti ed e necessario attivare strumenti capaci di agevolare l'incontro tra le parti ed evitare l'avvio del lungo iter giudiziario che rappresenta di per se una penalizzazione, aldila del l'esito della controversia. L'accordo con la Camera di Commercio di Firenze agevola questa possibilita - ha commentato Carlo Bartoli, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Toscana -. Diffondere la conoscenza della mediazione puo aiutare a tutelare il lavoro dei colleghi e preservare cosi la liberta di stampa. E bene ricordare che in Italia ogni anno decine di giornalisti finiscono in carcere per diffamazione. Una clamorosa anomalia che ci separa dalle altre democrazie.
 
La firma della convenzione e avvenuta durante un incontro promosso da Camera di Commercio e Fondazione dell'Ordine dei giornalisti della Toscana intitolato "Diffamazione a mezzo stampa: una soluzione oltre il processo. La mediazione come opportunita di composizione delle liti" nell'Auditorium della Camera di Commercio di Firenze.