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Attenzione alle Pec non regolari


Attenzione alle Pec non regolari

Le imprese rischiano una sanzione
 
buste da lettere che diventano virtuali
 
 
Dal 2020, le imprese individuali e le società devono avere un indirizzo di posta elettronica certificata valido, univoco e funzionante e comunicarlo al Registro delle imprese.
Può accadere, tuttavia, che la PEC comunicata a suo tempo al Registro imprese presso la Camera di commercio di Firenze non funzioni per vari motivi (indirizzo inattivo o non più valido perchè, ad esempio, scaduto o non riconducibile all'impresa).
 
La Camera di commercio di Firenze sollecita dunque le imprese che hanno una PEC non funzionante a regolarizzarla per non incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa (art. 37 del D.L. n. 76/2020 convertito con la L. 120/2020). In questi giorni è partita la  prima cancellazione massiva degli indirizzi PEC non univoci, ovvero quelli che non sono riconducibili direttamente all'impresa (ad esempio quelli legati al professionista o all'agenzia di servizi che gestisce le pratiche dell'impresa); nei prossimi giorni partirà la cancellazione delle PEC revocate. In tutto le PEC irregolari sono circa 13mila .
Oltre all'irrogazione della sanzione, il Registro delle imprese assegna "d'ufficio" un nuovo domicilio digitale che sarà attivo solo in ricezione e sarà automaticamente inserito e consultabile negli elenchi INI-PEC.
 
Per evitare il rischio di sanzione, è dunque  opportuno verificare il funzionamento della PEC già registrata o la comunicazione dell'indirizzo PEC al Registro delle Imprese. Si tratta di  una procedura semplice e gratuita che può essere fatta online dal titolare o dal legale rappresentante dell'impresa all'indirizzo https://www.registroimprese.it/pratiche-semplici.
 
 
Data pubblicazione:
Lunedì, 4 Aprile, 2022 - 14:26