Benvenuto nel sito della camera di Firenze
 
ti trovi in:

Tu sei qui

» Agricoltura: la silenziosa avanzata dei giovani

Agricoltura: la silenziosa avanzata dei giovani


Agricoltura: la silenziosa avanzata dei giovani

Nel terzo trimestre dell’anno, a Firenze, il 6,8% delle imprese agricole è gestito da under 35. Il trend di crescita del comparto è nazionale. 
 
trattore in campagna
 
 
Quando si parla di ritorno alla terra per i giovani italiani non bisogna cadere nel facile luogo comune del romantico neo-contadino che torna ai ritmi calmi del campo con una visione “hippy”  e un po “freak” della vita in campagna. Al contrario: gli under 35 italiani che oggi scommettono sull’impresa agricola,  lo fanno con un piano preciso, supportati da competenze trasversali che gli consentono di utilizzare le nuove tecnologie del settore, collaborando e facendo rete anche attraverso i social network. Il comune denominatore è la  sostenibilità ambientale, etica ed economica. Perché è giusto che lavorare la terra produca la giusta remunerazione per tutta la filiera.
 
L’analisi Coldiretti parla di un esercito di 57.600 imprese giovanili nate in Italia nel 2018 che racconta una autentica rivoluzione del lavoro in campagna, non certo limitato alla coltivazione, ma che passa anche attraverso altre attività connesse (70%) come la trasformazione dei prodotti, la loro vendita diretta, le fattorie didattiche, gli agri-asilo, l’ agricoltura sociale per disabili, la cura del paesaggio e la produzione di energie rinnovabili, l’economia circolare.
 
Un esempio? Una azienda fiorentina ha scommesso da qualche anno sull’agricoltura di “rigenerazione” ottenendo colture di funghi dai fondi di caffè. E ora lo insegna in corsi di formazione anche ad altri giovani.
Nell’area metropolitana di Firenze, l’agricoltura pesa per il 6,4% sul PIL dell’area. Nel terzo trimestre 2019 le imprese giovanili sono 404, pari al 6,8% del totale dell’area metropolitana. Un dato che sostanzialmente tiene rispetto allo stesso periodo del 2018 (6,9%) .
 
Occorre sottolineare che l’approccio dei giovani alla nuova agricoltura è spesso legato ad una filosofia “rigenerativa” come quell’agricoltura  biodinamica di cui anche in Mugello possiamo trovare alcuni esempi. E non è detto che un piccolo appezzamento renda meno se, ad esempio, vi si impiantano vitigni nobili come il pinot nero o coltivazioni redditizie come lo zafferano, i cui pistilli si vendono oggi a circa 35.000 euro al chilo (zafferano D.O.P. di San Gimignano).
 

Sempre secondo Coldiretti, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.  Se poi la filiera agricola di qualità si salda con quella alimentare e dei nuovi chef, la sfida può diventare davvero interessante.