L’indagine ha rappresentato un lavoro esplorativo, per riuscire a capire i margini di manovra di cui disporre nel cercare di sviluppare un meccanismo concreto di supporto agli operatori del settore turistico di dimensioni medio-piccole. Sono state coinvolte circa 3.000 imprese con meno di 200 addetti, con attività operativa nel territorio della città metropolitana, distribuite prevalentemente tra affittacamere (professionali 21,4% e non professionali 17,5%) attività agrituristiche (21,5%), alberghi (18,4%) e case vacanza (14%). Le risposte fornite hanno mostrato la presenza di un comparto attivo e che in mezzo a criticità anche complesse riesce a navigare. Il turismo relazionale, il turismo sostenibile e il turismo digitale potrebbero rappresentare tre aree di intervento prioritarie per dar spazio ad attività di programmazione da parte dell’operatore pubblico che assumerebbero maggior rilevanza se portate avanti in parallelo.