La Camera con le 100 grandi imprese, contro burocrazia, caro energia e polizze
COMUNICATO STAMPA
Firenze, 3 aprile 2025 – Non solo l’impennata dei dazi statunitensi, che dalla notte scorsa affligge il sistema economico italiano. Ad allarmare le cento aziende più importanti per fatturato dell’area fiorentina - che con una qualificata rappresentanza hanno partecipato ad un summit in Camera di commercio a Firenze - sono anche caro energia, costo delle polizze contro gli eventi catastrofali, le pastoie che rallentano la realizzazione di soluzioni al problema e ai costi dello smaltimento rifiuti, i tempi della giustizia inconciliabili con quelli del fare impresa, nuovi carichi burocratici quali quelli del titolare effettivo e della pec obbligatoria imposta a tutti i membri dei cda delle società. A queste criticità - sollevate dalla rappresentanza delle 100 grandi imprese che da sole valgono oltre il 20% del Pil provinciale e che periodicamente sono riunite nella sede di piazza dei Giudici - la Camera di commercio ha tentato di dare puntuali risposti nel corso dell’incontro che si è svolto nel pomeriggio di mercoledì, poche ora prima che l’amministrazione Usa annunciasse la stretta sulle tasse d’ingresso delle merci nel Paese.
L’incontro è stato condotto dal presidente della Camera Massimo Manetti e dal Segretario Generale Giuseppe Salvini, affiancati da dirigenti e funzionari dell’Ente camerale. “Mi preme ricordare l’avvenuta costituzione, proprio su vostra richiesta, dell’One contact point, il centro unico di contatto della Camera che, in un’ottica di semplificazione e sburocratizzazione, è stato creato perché possiate avere un punto di riferimento unico a cui porre le istanze e che siamo pronti a potenziare in base a quelle che saranno le vostre indicazioni oggi e nei giorni futuri”, ha esordito il presidente della Camera Manetti. Dopo il presidente della Camera, il segretario generale Salvini e un funzionario del centro studi dell’Ente hanno illustrato dati sull’andamento dell’economia locale. “Si consideri – ha detto Salvini – che le cento grandi imprese contribuiscono alla quasi totalità dei 24 miliardi di export dell’area fiorentina, 6 dei quali maturano nelle relazioni commerciali con gli Stati Uniti, dato che le espone in modo particolare alla stretta sui dazi”.
Quindi, il botta e risposta tra gli imprenditori e i tecnici della Camera. Nuove norme, la prima europea e la seconda nazionale, impongono alle aziende il titolare effettivo e l’obbligo di pec per ogni singolo membro del consiglio di amministrazione, norma quest’ultima – è stato spiegato da un imprenditore – che mette in seria difficoltà le aziende partecipate da fondi d’investimento stranieri e che hanno o avranno in cda cittadini indiani e giapponesi, come nel caso sollevato. A queste istanza la Camera risponderà con misure ad hoc e ha già avviato una massiccia campagna di sensibilizzazione affinché Unioncamere nazionale si faccia latrice delle istanze degli imprenditori nelle sedi governative nazionali ed europee affinché le regole siano riviste. All’imprenditore che ha lamentato il prossimo obbligo per le aziende di sottoscrivere polizze per gli aventi catastrofali, senza che questo obbligo sia accompagnato da interventi pubblici per calmierare i costi dei premi, la Camera di commercio ha comunicato l’organizzazione di un evento nelle prossime settimane nel corso del quale il tema sarà sottoposto ai vertici del ministero competente. A fronte del caro energia, la Camera si impegnerà, come richiesto da un imprenditore, per sollecitare uno snellimento a livello regionale delle pratiche dirette ad autorizzare la creazione di impianti di autoproduzione.
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