Bigazzi: “Così l’esperto della Cciaa ha soccorso l’azienda della nostra famiglia”
COMUNICATO
Firenze, 9 maggio 2025 – “L’empatia e la capacità di conquistare la fiducia di proprietà e dipendenti, la pazienza nello spiegare la necessità di cambiamento e nel sollevare l’imprenditore dal senso di colpa di aver sbagliato tutto: così l’esperto che ci ha affiancato, nominato dalla Commissione ad hoc costituita presso la Camera di commercio di Firenze nell’ambito della composizione negoziata delle crisi aziendali, è stato decisivo per permetterci di affrontare con successo le difficoltà della nostra azienda. Occorre diffondere nella classe imprenditoriale e nel sindacato la conoscenza di questa procedura perché sia attivata tempestivamente quando ci sono segnali di difficoltà. La composizione negoziata, attiva presso la Camera di commercio, può aiutare le aziende ad uscire dalla crisi senza soffrire il trauma che abbiamo vissuto noi prima che arrivasse l’esperto”. Lo ha detto Benedetta Bigazzi, della famiglia che per decenni ha guidato la clinica medica Prosperius, una delle più note e prestigiose della Toscana, che a gennaio scorso ha imboccato la via d’uscita dalla crisi aziendale grazie alla composizione negoziata, istituita da fine novembre 2021 presso la Camera di commercio e che ad oggi ha portato alla soluzione di 23 casi, mettendo in sicurezza centinaia di lavoratori e le loro famiglie. Benedetta Bigazzi ha portato la propria testimonianza di imprenditrice al convegno in auditorium di Camera di commercio, nel pomeriggio su ruolo, funzioni e strategie dell’esperto nella negoziazione che la Commissione dell’Ente camerale nomina quando l’imprenditore a rischio default gli chiede aiuto.
“Come imprenditori abbiamo vissuto tutto sulla nostra pelle - ha spiegato Benedetta Bigazzi –. Tante imprese fiorentine nate 50 anni fa non si sono mai adeguate al cambiamento dei tempi in chiave amministrativa, legale e quant’altro. E così la percezione che avevamo delle nostre attività era quella di un insieme di società tirate su nel tempo, l’immobiliare, la sanitaria, eccetera, ognuna delle quali seguiva le proprie regole e i cui cda si svolgevano la domenica all’ora del caffè, una proprietà familiare in cui i soci babbo e mamma avevano già tante volte messo mano al portafoglio. Poi ti svegli una mattina e arriva qualcuno a dirti che quello che hai fatto non va bene, non è stato sufficiente, e c’è da dare discontinuità. Una parola che per noi è risultata terrificante”. Benedetta Bigazzi ha raccontato il brusco risveglio: “Il primo advisor che ci ha assistito ha usato l’accetta: ha chiuso i rubinetti, smesso di pagare, staccato la luce, via la carta igienica. Forse era necessario. Ma è normale che quando succede questo, i sindacati si allarmino, scendano in piazza, e i dipendenti amministrativi fuggano magari accettando la prima offerta di lavoro che gli arriva”.
Poi le cose sono cambiate. “Ci siamo rivolti alla Camera di commercio e quando è arrivato l’esperto nominato dalla Commissione camerale ad hoc, un po’ di naturale diffidenza verso questo ‘omone’ c’è stata, ma le cose hanno preso il verso giusto”. Benedetta Bigazzi è entrata nel merito del contributo dato dall’esperto, Enrico Terzani, presidente dell’Ordine dei commercialisti di Firenze, : “Ci ha assistito per far capire agli stakeholder che non stavamo facendo le valigie e che non saremmo scappati portandoci via tutto, ma il passo fondamentale è stato aiutarci a prendere consapevolezza del fatto che il nostro non era un insieme di società ma un gruppo che richiede una visione economica e amministrativa di livello alto”. Ha spiegato in proposito Terzani, uno dei quasi 500 specialisti di cui si avvale la Camera di commercio: “Realizzare una composizione negoziata di gruppo, una tra le prime in Italia, con un consolidato fiscale di gruppo, ci ha permesso di massimizzare le risorse a disposizione dei creditori”.
All’evento di Camera di commercio sono stati portati altri tre casi di composizioni negoziate chiuse con successo, tra cui quella di un gruppo fiorentino di produzione e somministrazione di pasticceria. “Una grande soddisfazione, alla fine, aver salvato venti posti di lavoro”, ha detto l’esperta incaricata dalla Camera di commercio, Alessandra Zuffanelli, che, come altri relatori, ha sottolineato le difficoltà nel trattare con il sistema bancario per i tempi lunghi di risposta. Il convegno è stato aperto dai saluti del segretario generale della Camera di commercio Giuseppe Salvini e chiuso da quelli della vice segretaria Brunella Tarli, moderato dal vicesegretario di Unioncamere italiana Sandro Pettinato e vi hanno portato il loro contributi, tra gli altri, Leonardo Bassilichi per la Commissione ad hoc della Camera di commercio e Giovanni Rotelli, dirigente presso la direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate.
Nella foto un momento del convegno di mercoledì 7 maggio
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