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Mercato del lavoro: Firenze soffre di più


Mercato del lavoro: Firenze soffre di più

Nell'area metropolitana il calo degli ingressi (-36,2%) lo scorso anno è stato più pesante rispetto alla Toscana (-32,4%) e all'Italia (-29,7%).
 
logo del Progetto Excelsior
 
 
I flussi stimati dal sistema informativo Excelsior per la Città Metropolitana di Firenze, nel 2020, hanno risentito fortemente dell'impatto della pandemia, sia dal punto di vista quantitativo in termini di valori rilevati, sia sotto il profilo qualitativo con importanti modifiche nella composizione del mix professioni-settori caratterizzante la domanda del comparto privato.
 
L'effetto dell'emergenza sanitaria è ben evidente nelle circa 35mila entrate programmate in meno rilevate per Firenze, pari ad una contrazione del 36,2% con gli ingressi complessivi nel corso dell'anno pari a 61 mila e 700. La variazione espressa in termini relativi è maggiormente accentuata nei confronti del dato regionale (-32,4%) e anche di quello nazionale (-29,7%).
 
L'uso della cassa integrazione e le misure di blocco dei licenziamenti hanno rafforzato il labor hoarding (tesoreggiamento della manodopera) e chiaramente evitato un vero e proprio crollo dello stock di occupati, impattando in termini negativi sui flussi occupazionali di nuove entrate di personale.