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Bollettini ingannevoli, maxi-multa dell’Autorità garante del mercato


Bollettini ingannevoli, maxi-multa dell’Autorità garante del mercato

Sanzione da mezzo milione per pratiche commerciali scorrette a una società che inviava comunicazioni lasciando intendere che fossero dell’Ufficio Italiano dei marchi e brevetti.
 
logo Autorità Garante della concorrenza e del mercato
 
A conclusione della sua istruttoria, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha accertato una pratica commerciale scorretta che violava il Codice del Consumo. In ragione della notevole insidiosità del messaggio diffuso, tale da ingenerare una deliberata confusione nelle imprese destinatarie, l’Autorità ha emesso una sanzione amministrativa pari a 500mila euro.
 
Sulla base degli accertamenti effettuati trasmessi dalla Guardia di Finanza, dalla Camera di Commercio di Venezia Rovigo e Delta Lagunare, dalla Camera di Commercio di Biella e Vercelli, dal Comune di Silea e da numerose imprese con sede in Italia, la pratica veniva attuata tramite la diffusione di una comunicazione, inviata per posta ad imprese con sede in Italia che avevano effettuato in precedenza una domanda di registrazione all’Ufficio Italiano dei marchi e brevetti.
 
La comunicazione commerciale si presenta come un modulo di pagamento necessario per convalidare la registrazione di un proprio marchio presso l’Ufficio Italiano dei marchi e brevetti. L’invio di tale modulo e il pagamento richiesto, in realtà, nulla hanno a che fare con la domanda di registrazione presso l’Ufficio Italiano dei marchi e brevetti in precedenza effettuata dalle imprese contattate essendo, invece, diretti ad ottenere l’inconsapevole pagamento di una somma di denaro per un servizio non richiesto, consistente nell’inserimento in una banca dati pubblicitaria su internet.
 
L’Autorità ha accertato che le specifiche modalità in questo caso dal punto di vista grafico come dal punto di vista del contenuto e temporale costituiscono espedienti che la società utilizza per condizionare indebitamente le imprese destinatarie di tale comunicazione, inducendole artatamente ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbero altrimenti assunto.