La battaglia in atto sull'etichettatura alimentare in Europa
Inviato da cecilia.turchi@... il 16/04/2021 - 12:04
La nuova politica agricola comunitaria (2021-2027) sarà caratterizzata da un maggior rigore sui parametri di sostenibilità.

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La nuova politica agricola comunitaria 2021-2027 sarà caratterizzata da un maggior rigore sui parametri di sostenibilità sull'uso di pesticidi, fertilità del suolo, benessere degli animali, coltivazioni biologiche, informazione al consumatore. Il new green deal UE ("Farm to fork 2030") prevede un'etichettatura nutrizionale ed armonizzata, obbligatoria entro il 2022 che avrà conseguenze importanti anche sui prodotti made in Italy.
Esempio di questi ultimi mesi, la battaglia scatenatasi intorno alla nuova "etichettatura fronte pacco" (EFP), che dovrà aiutare il consumatore ad orientarsi verso un'alimentazione più sana. Due scuole di pensiero a confronto: etichetta "a semaforo" o "batteria".
L'etichetta volontaria "a semaforo", nata nel Regno Unito e poi fatta propria dalla Francia nel 2016 con il sistema Nutriscore, nel 2018 in Belgio e Lussemburgo, sostenuto da Germania, Paesi Bassi e Svizzera e supportato da un coordinamento transnazionale ad hoc tra questi Paesi. Una spinta originata dal mercato, dalle grandi catene di distribuzione e dalle grandi industrie alimentari.
Su questo tipo di etichetta la posizione dell'Italia è molto critica (appoggiata da Rep. Ceca, Cipro, Grecia, Lettonia, Romani e Ungheria) perché rischia di condizionare piuttosto che informare il consumatore. Infatti, pur apparendo di più facile lettura, finisce per portare l'osservatore verso schemi direttivi (buono contro cattivo) che risultano fortemente ingannevoli, anche perché basati su parametri incompleti ed erronei. Basti pensare che i calcoli dei valori nutrizionali vengono effettuati su un riferimento di 100 grammi di prodotto, che in alcuni casi (vedi l'olio d'oliva) porta a conclusioni poco attendibili. Veder premiati in queste valutazioni i prodotti fortemente trasformati, non rappresenta una sorpresa.
Il nostro paese, di contro, si è fatto parte attiva nel proporre un'etichetta volontaria alternativa "a batteria" (la Nutrinform), nella quale si guarda invece all'equilibrio alimentare sulla base delle porzioni consigliate, fornendo un'immagine visivamente forse più complessa nella lettura ma senz'altro più in linea con le stesse indicazioni dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare.
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