Benvenuto nel sito della camera di Firenze
 
ti trovi in:

Tu sei qui

» Arti e mestieri

Arti e mestieri


Arti e mestieri

Fregio decorativo con stemmi delle "Arti" medievali

LE "ARTI"

Le Arti erano associazioni a carattere corporativo. Raccoglievano ciascuna al proprio interno tutti i cittadini che, svolgendo lo stesso tipo di attività, avevano interessi comuni. Proseguendo la tradizione delle "Scholae", associazioni di mestieri dell'epoca romana, le Arti fiorirono nel periodo comunale e crebbero rapidamente d'importanza, al punto che - pur senza dichiararsi formalmente come associazioni politiche - acquisirono tuttavia un'influenza determinante in ogni aspetto della vita cittadina.

La strutturazione dell'economia in corporazioni di mestieri ebbe il merito di realizzare un processo di forte organizzazione dell'economia fiorentina e rappresentò la solida base sulla quale Firenze costruì la propria ricchezza e potè affermare la propria potenza. Ma le Arti esercitarono di fatto anche un potere politico. Già nella seconda metà del Duecento i Priori delle Arti, cioè i loro massimi esponenti, formarono la "Signoria" e lo stesso Palazzo pubblico (oggi Palazzo Vecchio), costruito tra la fine del Duecento e l'inizio del Trecento, ebbe in origine il nome di "Palazzo dei Priori".

L'immatricolazione ad una delle Arti riconosciute era indispensabile per potere ricoprire cariche pubbliche, oltre che - naturalmente - per poter esercitare legalmente quel dato mestiere. Il sistema delle corporazioni, nel suo assetto definitivo, era costituito da una struttura che comprendeva complessivamente 21 Arti, di cui sette Arti Maggiori e quattordici Arti Minori, ciascuna con propri statuti, sedi, chiese, Santi protettori, emblemi e gonfaloni.

I diversi Statuti delle Arti avevano valore di legge. Al fine di evitare qualsiasi forma di concorrenza, per mezzo di tali Statuti le Arti esercitavano un controllo totale sull'attività produttiva: subordinavano l'accesso ai mestieri a periodi di prova e di apprendistato, imponevano il pagamento di gravose tasse cosiddette "di matricola", vietavano che un appartenente a una corporazione potesse svolgere attività nell'ambito di un mestiere diverso, prescrivevano fin nei minimi dettagli le modalità di fabbricazione e di vendita dei prodotti impedendo qualsiasi innovazione, avevano il diritto non solo di impedire la concorrenza estera, ma anche di vietare ad altri la fabbricazione e il commercio degli stessi prodotti in altre zone e città minori del Granducato.

Le Arti avevano potere giurisdizionale, potevano cioè emettere sentenze nelle controversie fra membri della stessa corporazione e fra questi ed i loro sottoposti. Ma ognuna aveva regole proprie al di fuori di una visione unitaria del diritto e, per di più, ognuna esercitava il proprio potere contro tutte le altre. Inoltre, per le vertenze fra appartenenti ad arti diverse e per le attività economiche residuali non organizzate in corporazioni, esisteva una ulteriore giurisdizione commerciale: il Tribunale della Mercanzia, anch'esso con regole proprie. Accadeva perciò che cause simili venivano risolte molto spesso in modo completamente diverso.

Pur avendo subìto nel corso del tempo alcune limitazioni al loro strapotere, all'epoca delle riforme leopoldine le corporazioni medievali, benché in decadenza, erano ancora organismi molto forti, in grado di condizionare pesantemente tutta la vita economica e sociale del Granducato e, particolarmente, della sua capitale, Firenze. Col motuproprio del 1770 il Granduca Pietro Leopoldo pose fine al "valore legale" delle Arti creando un nuovo organismo, unico, che ne riassumeva le competenze giurisdizionali in modo organico ed orientato a favorire innovazione e libertà di impresa: la Camera di Commercio.

Le Arti Maggiori

Le Arti Maggiori erano sette. Esse furono le prime a vedersi riconosciuto un ruolo di tipo istituzionale nell'ambito della Repubblica fiorentina. Furono, come dice lo stesso nome, quelle di gran lunga più importanti, sia sul piano economico che su quello della vita politica: ad esempio, solo fra le Arti Maggiori venivano designati i Priori.
Le sette Arti Maggiori erano, in ordine di importanza:

Lo stemma dell'Arte dei Giudici e Notai
Arte dei Giudici e Notai
Era la più importante. Fra i suoi membri veniva designato il "Proconsolo",
la massima Autorità riconosciuta da tutte le Arti.
Giudici e Notai svolgevano una attività analoga a quella odierna.

Lo stemma dell'Arte dei Mercatanti
Arte dei Mercatanti
Era detta anche Arte di Calimala poiché nell'omonima strada
erano concentrate le sue botteghe. Molto ricca e potente, importava
dall'estero i panni grezzi e li riesportava dopo le operazioni di rifinitura.

Lo stemma dell'Arte del Cambio
Arte del Cambio
I Cambiatori, oltre a prestare denaro ricavandone interessi, effettuavano
il cambio di monete straniere e trasferivano valute fra i vari Stati europei.
Chi commerciava con l'estero aveva bisogno di ricorrere ai loro servizi.

Lo stemma dell'Arte della Lana
Arte della Lana
Fu la più importante numericamente ed economicamente.
A differenza dell'Arte di Calimala, effettuava la lavorazione completa dei panni
di lana, dalla raccolta della materia prima alla vendita del prodotto finito.

Lo stemma dell'Arte della Seta
Arte della Seta
I suoi prodotti più rinomati furono i broccati tessuti con oro e argento.
Ebbe il suo massimo sviluppo nel Quattrocento e fu detta anche
Arte di Por S.Maria per la vicinanza delle sue sedi all'omonima Porta cittadina.

Lo stemma dell'Arte dei Medici e Speziali
Arte dei Medici e Speziali
Ad essa appartenevano coloro che esercitavano la Medicina e coloro che
commerciavano erbe medicinali, "droghe" e spezie (gli antesignani degli odierni
farmacisti). A quest'Arte appartenne anche Dante Alighieri.

Lo stemma dell'Arte dei Vaiai e Pellicciai
Arte dei Vaiai e Pellicciai
Dalle pelli grezze, in gran parte importate dall'Europa settentrionale e dall'Oriente,
i Vaiai e Pellicciai ricavavano, attraverso la concia e le successive fasi di lavorazione,
raffinati capi di abbigliamento.

Le Arti Minori

Le Arti Minori sono quattordici. Furono riconosciute in varie fasi successive, spesso non senza contrasti, ed ebbero differenziato rilievo politico.
In ordine di importanza le Arti minori sono:

Arte dei Beccai
Arte dei Calzolai
Arte dei Fabbri
Arte dei Maestri di Pietra e di Legname
Arte dei Linaioli e Rigattieri
Arte dei Vinattieri
Arte degli Albergatori
Arte degli Oliandoli e Pizzicagnoli
Arte dei Cuoiai e Galigai
Arte dei Corazzai e Spadai
Arte dei Correggiai
Arte dei Legnaioli
Arte dei Chiavaioli
Arte dei Fornai

 
 
Testo curato da Pasquale Ielo
 
Valuta il contenuto: 
1
Average: 1 (1 vote)
Contenuto aggiornato al:Lunedì, 9 Ottobre, 2017 - 18:52