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La stampa 3D: ecosostenibilità e risparmio per piccole imprese


La stampa 3D: ecosostenibilità e risparmio per piccole imprese

Il team del Punto Impresa Digitale introduce la stampa 3D e spiega il suo potenziale per una PMI.
 
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La stampa 3D è una tecnologia abilitante 4.0 che rende possibile la creazione tridimensionale di un oggetto di cui esiste solo un modello 3D digitale. Si chiama “stampante” proprio perché il procedimento non è così lontano dalla stampante che usiamo per i nostri documenti cartacei: la differenza è che invece di stampare inchiostro su carta si producono oggetti.  Il materiale, una volta fuso, viene fatto cadere strato su strato fino a dare la forma, il volume e l’altezza desiderati.  Partendo da un modello digitale dell’oggetto lo si realizza in tutta la sua tridimensionalità: la stampa 3D vede un uomo che progetta un oggetto al computer e poi un computer che governa una macchina, che infine realizza l’oggetto.
 
Anche se può sembrarci uno strumento nato da pochissimo tempo, la stampa 3D esiste dal 1986 quando Charles Hull depositò il brevetto. La grande differenza rispetto ad allora risiede nel fatto che oggi è possibile avere stampe 3D anche a basso costo, quindi, non solo per grandi aziende, ma anche per piccole imprese.
 
I vantaggi? Numerosi: basti pensare al fatto di poter creare prototipi (in modo più economico e veloce), testarli sul mercato, vedere la risposta e poi far partire la produzione su grande scala in base al feedback stesso dei clienti.
 
I campi di utilizzo sono potenzialmente infiniti: sembra strano pensare a cialde in cioccolato o in zucchero stampate in 3D? Oggi molte aziende del settore food usano la stampa 3D per creare prodotti personalizzati rendendosi così molto più attraenti agli occhi dei clienti che richiedono sempre di più prodotti customizzabili. In questo senso, nella moda, la stampa 3D viene usata in alcuni casi addirittura per permettere al cliente di avere la scarpa su misura (grazie alla digitalizzazione del piede) direttamente stampata in negozio con il modello e colore scelto. Grazie a questo procedimento, in campo medico a essere stampati possono essere protesi, apparecchi acustici o addirittura strati di pelle con una precisione estrema dovuta alla digitalizzazione. O ancora nell’architettura: la stampa 3D è usata per creare prototipi, ma anche per creare il prodotto finito, in un totale rispetto dell’ambiente attraverso procedimenti ecosostenibili. Le stampanti 3D sono progettate per risparmiare materiale, di conseguenza i costi si abbassano così come gli sprechi di energia. Inoltre, producendo direttamente in loco il prodotto, si diminuiscono i costi per i magazzini, la manutenzione e i trasporti. Se il primo oggetto che Hull stampò fu una coppa da regalare alla moglie, oggi si parla di stampare intere case con la tecnologia 3D, andando a realizzarle con materiali naturali e recuperati sul luogo.
 
La stampa 3D rinforzerà il ruolo dell’artigiano: basti pensare alla possibilità di stampare un pezzo di ricambio ormai introvabile per dare nuova vita a un oggetto rotto, invece che buttarlo per poi comprarne uno nuovo, forse industriale, forse con un prezzo minore. Con la stampa 3D si applica l’attenzione tipica della produzione artigianale a una produzione meccanica. Gli oggetti vengono creati con una mentalità artigiana: oggetti fatti per durare, contro la mentalità “usa e getta” che oggi dilaga.
 
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